lunedì 27 aprile 2015

Non più bombe nucleari !


Nei giorni 8 e 9 dicembre 2014 si è svolta a Vienna la Conferenza sull’impatto umanitario delle armi nucleari, alla fine della quale l’Austria, paese ospitante, ha proposto a tutti i paesi di firmare un “Impegno”, l’“Austrian Pledge”, di colmare il vuoto giuridico che ancora impedisce il divieto e l’eliminazione delle armi nucleari.

All’invito hanno aderito finora 75 stati, fra cui San Marino e alcuni altri paesi europei. Non l’Italia. Chiediamo ad alta voce che anche l’Italia aderisca a tale “Impegno” di avviare concretamente le procedure previste dall’”Articolo VI” di tale trattato che impone ai paesi firmatari, fra cui l’Italia, l’obbligo di prendere iniziative per arrivare al disarmo nucleare “generale e completo”, "una volta per tutte".

L’obbligo del rispetto di tale “Articolo VI” è ribadito anche nella sentenza del 8 luglio 1996 della Corte Internazionale di Giustizia che ha riconosciuto la illegalità dell’uso e della minaccia di uso delle armi nucleari.


Vittorio Agnoletto, Edy Paola Arnaud, Maria Cristina Bartolomei, Piero Basso, Felice Besostri, Franco Calamida, Enzo Ferrara, Roberto Fieschi, Teresa Isenburg, Giorgio Nebbia, Lidia Menapace, Gianni Novelli, Elena Paciotti, Silvano Piccardi, Pier Paolo Poggio, Guido Pollice, Giovanna Ricoveri, Erica Rodari, Giacomo Schettini, Salvatore Senese.






sabato 4 aprile 2015

Pensieri sul futuro

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Poche cose hanno attirato l’interesse degli esseri umani come l’interrogarsi sul futuro: quanti abitanti può “sostenere” il nostro pianeta ? ci sarà cibo e acqua e energia per tutti ?

Come è ben noto, una popolazione di esseri viventi animali, e quella umana è una di queste, vive ricavando dall’ambiente dei beni materiali, alcuni rinnovabili come l’acqua o i vegetali, altri non rinnovabili, come il carbone, altri trasformati dalla “tecnica” come la plastica o la conserva di pomodoro.  Per il principio di conservazione della massa tutto quello che “entra” in un processo come quello vitale esce nella stessa quantità ma “degradato”, non più utilizzabile come tale, sia energia, o gas, o acciaio e carta, eccetera, e addirittura sotto forma di scorie dannose per l’ambiente. Dal momento che, nel caso del pianeta Terra, l’ambiente è fisicamente limitato, a mano a mano che aumenta la popolazione, diminuisce la quantità di beni disponibili e peggiora la “qualità” dell’ambiente stesso.

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